Palazzo Farnese di Caprarola. La Sala del Mappamondo. L'Asia.

Visitare Palazzo Farnese di Caprarola – andar per arte.

VISITARE PALAZZO FARNESE DI CAPRAROLA – andar per arte.

Il PALAZZO FARNESE (1550-1575) di Caprarola (Viterbo).

Palazzo Farnese di Caprarola. La vista dell'alto del grande pentagono fortificato, con alle spalle i primi giardini. Il collegamento tra palazzo e borgo è il rettifilo, la Via Dritta. La linea della stessa via taglia a metà il borgo, ma anche il palazzo che si divide simmetricamente in due: nell'appartamento d'inverno e nell'appartemento d'estate. Foto presa dal web.

Palazzo Farnese di Caprarola. La vista dell’alto del grande pentagono fortificato, con alle spalle i primi giardini. Il collegamento tra palazzo e borgo è il rettifilo, la Via Dritta. La linea della stessa via taglia a metà il borgo, ma anche il palazzo che si divide simmetricamente in due: nell’appartamento d’inverno e nell’appartemento d’estate. Foto presa dal web.

Nel piccolo borgo di Caprarola situato tra Viterbo e Roma, si trova uno dei capolavori del tardo rinascimento italiano : il palazzo pentagonale con grandi estensioni di affreschi e la villa con la Casina del piacere, i giardini all’italiana a labirinti, fontane con giochi d’acqua e sculture. Il palazzo porta il nome della stessa famiglia del palazzo di Roma, una famiglia di origini antiche della provincia di Viterbo, cui membri proseguirono con determinazione e con tutti i mezzi il loro unico scopo : quello di arrivare alle più alte cariche della Corte Pontificia e nei saloni dell’aristocrazia romana. Vi giunsero attraverso i matrimoni e la carriera ecclesiastica, assicurando nel contempo  l’avvenire della discendenza. Il committete del palazzo di Caprarola era il Cardinale Alessandro Farnese (1520-1589) che desiderava completare e addirittura superare quello che Papa Paolo III  Farnese (1468-1549) fece realizzare nel palazzo di Roma : illustrare, attraverso un’opera grandiosa la ricchezza e il potere ottenuto dal Casato. Il cardinale Alessandro Farnese chiamato « il Gran Cardinale » fu un mecenate e amante delle arti, umanista e personaggio-chiave della Corte Pontificia in materia diplomatica. Successe nel 1550 ch’egli si ritirò da Roma nella vecchia fortezza, – disegnata attorno al 1520 dall’architetto militare della famiglia,  Antonio da Sangallo il giovane -, a Caprarola per trovare conforto dopo la terribile uccisione di suo padre (1547),  Pier Luigi et la morte del nonno (1549), Papa Paolo III. Quel momento fu un ritorno alle radici e la riscoperta della bellezza della zona, che oltre ad essere un punto strategico per la famiglia, era adatta alla caccia e alla pesca, attivitá preferite dei signori dell’epoca. Il Gran Cardinale decise di erigere al posto della fortezza pentagonale, mai compiuta, un palazzo sontuoso e la villa, dove poter ricevere personaggi importanti e magari passandoci l’estate, lontano dalla calura soffocante di Roma. Antonio da Sangallo il giovane (1484-1546) essendo morto, il cardinale affidò il progetto a Jacopo Barozzi da Vignola (1507-1573) che mantenne la forma pentagonale dell’edificio con il cerchio iscritto al suo interno, fece realizzare l’alzato e fece scavare i sotterranei nella roccia tufacea. Il Vignola controllava personalmente i lavori della fabbrica, o comunque lasciava sul posto suo fratello che lavorava al suo fianco nel cantiere, cosa grazie alla quale ogni dettaglio dell’edificio risulta estremamente preciso.

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Il cardinale commissionò ai migliori artisti e iconografi del tempo la realizzazione degli affreschi, tra loro Taddeo et Federico Zuccari, Jacopo Zanguidi, Antonio Tempesta, Giovanni de Vecchi.  La visita guidata del palazzo include la Sala dei Guardie (ingresso al palazzo), la Cortile circolare a due piani attorno alla quale girano gli appartamenti d’inverno e d ‘estate, la Scala Regia che gira su 30 colonne lungo le pareti istoriate e le dodici sale del Piano Nobile riccamente ornate di affreschi, stucchi, false architetture, incastri di immagini. Dalla Sala di Ercole la vista spazia dal Monte Soratte, un vulcano spento, alla campagna verso Roma, così come sulla Via Dritta, la via rettilinea che lega il grande pentagono costruito in cima del borgo.  Raggiungendo i Giardini Bassi attraverso uno dei ponti situati sopra il fossato che circonda il palazzo-fortezza, si arriva ai Giardini Alti dove si trovano la Casina del piacere circondato da giardini all’italiana a labirinti, da sculture di Pietro Bernini (1562- 1629), delle fontane con giochi d’acqua spettacolari. I Giardini Alti furono modificati con l’intervento di Giacomo del Duca (1520-1601) assistente apprezzato da Michelangelo durante vari lavori effettuati a Roma, e furono compiuti da Girolamo Rainaldi (1570-1655)  

Caprarola. Palazzo Farnese.

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