Palazzo Farnese di Caprarola. La Scala Regia: tre giri interi di turbinio di stemmi, greche, volti dipinti che glorificano il Gran Cardinale e la sua casata. Ogni particolare è fatto per imprimere idelebilmente nella menta il potere e la ricchezza dei Farnese.

Alla scoperta del Palazzo Farnese Caprarola e del borgo.

ALLA SCOPERTA DEL

 PALAZZO FARNESE CAPRAROLA 

e del borgo di Caprarola con Guide Turistiche Abilitate per gli itinerari turistici della provincia di Viterbo, specializzate. Disponibilità in IT,FR,SP,EN. 

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Palazzo Farnese Caprarola

Palazzo Farnese Caprarola

Il PALAZZO FARNESE DI CAPRAROLA  si trova a metà strada tra Viterbo e Roma lungo la Cassia Cimina, a due passi dal lago di Vico, tra i castagneti secolari dei Monti Cimini. Fu agli inizi del 1500 che il cardinale Alessandro Farnese il vecchio (1468-1545) acquistò il borgo medioevale di Caprarola dagli Anguillara, – tradizionali nemici di casa Farnese -, per renderlo centro dei domini dei Farnese in Tuscia e da dove poter proseguire la politica espansionistica della casata, verso Roma. Il cardinale aveva chiaro in mente l’obiettivo da raggiungere: arrivare al potere supremo della Corte Pontificia. Occorreva, nel punto strategico scelto, una rocca cui progetto fu affidato dal cardinale nel 1520 all’esperto architetto militare della famiglia, Antonio da Sangallo il giovane (1484-1546) che progettò un grande edificio a pianta pentagonale sul punto più alto dello sperone roccioso dove sorge il borgo.

L’edificio con bastioni angolari, in tutto concepito secondo i principi dell’architettura militare del tempo, era disegnato attorno ad un cortile circolare. I lavori vennero interrotti nel 1534 con l’elezione al soglio pontificio del cardinale, incoronato Papa sotto il nome di Papa Paolo III che si allontanò quindi da Caprarola, nella Corte Pontificia a Roma. Ad un certo punto della storia della casata, nel 1549 il cardinale Alessandro Farnese il giovane (1520-1589), il “Gran Cardinale” nipote di Papa Paolo III, tornò alle antiche radici della famiglia a Caprarola, in un momento di conflitti subiti in Roma, dopo l’uccisione a Piacenza di Pier Luigi Farnese (1503-1547) – duca di Parma e Piacenza e padre del cardinale e la morte di Papa Paolo III.  Il cardinale riscoprì i luoghi di grande bellezza, adatti assieme alla caccia e alla pesca, attività predilette dei signori dell’epoca, e decise di far costruire un palazzo più grande e fastoso di quello di Roma, degno della celebrità ottenuta dai Farnese sulla scena politica d’Europa.

Il Gran Cardinale, umanista e mecenate d’arti, commissionò il progetto prima del 1555, essendo morto Antonio da Sangallo il giovane, a Jacopo Barozzi da Vignola(1507-1573) che mantenne il disegno pentagonale del castello disegnato dal Sangallo e tradusse l’idea del Gran Cardinale, fornendo una duplice funzione al palazzo: fortezza e villa da rappresentanza, dalle soluzioni architettoniche esclusive. Una volta eretto il palazzo in 27 anni di lavoro, si procedette alla profonda ristrutturazione del borgo medioevale, distruggendone la gran parte, costruendo ponti e gallerie, adeguando il livello della strada a quello del palazzo, innalzando edifici nuovi lungo la via Dritta, che collega il palazzo in alto con il borgo situato in basso. I signori dell’epoca che venivano a far visita alla Corte del Gran Cardinale arrivavano in carrozza ai piedi della via Dritta che apriva una vista scenografica dal basso sulla mole dell’edificio e poi più avanti sulla bella doppia rampa ovale che è il nodo di raccordo tra il paese e il palazzo. Le carrozze accedevano per la Porta del Facchino in un vano circolare nei sotterranei del palazzo scavati interamente nel tufo, dove potevano girare, mentre gli ospiti salivano a piedi la famosa scala elicoidale, la Scala Regia del Vignola fino al Piano Nobile.

Palazzo Farnese Caprarola, il borgo e la via Dritta

Palazzo Farnese Caprarola, il borgo e la via Dritta

Nella divisione del palazzo vi era un ordine gerarchico rigoroso. Il cardinale, la sua corte e gli ospiti non dovevano assolutamente imbattersi nel personale, il quale usava una scala interna costruita nelle pareti interne dell’edificio, comunicante tra i sotterranei, – dove si trovavano anche le cucine, i magazzini ed i servizi necessari alla servitù -,  e gli altro quattro piani del palazzo.

Palazzo Farnese Caprarola, disegno

Palazzo Farnese Caprarola, disegno

Un’altra scala, chiamata Scala del Cartoccio di forma elicoidale collegava i sotterranei e il tetto, ed era provvista di una guida scolpita nel corrimano che permetteva di far scendere dall’alto un cartoccio di carta riempito di sabbia o di sassolini, permettendo di far arrivare messaggi velocemente e in segretezza.

Al pianterreno, chiamato Piano dei Prelati riccamente affrescato ma non visitabile, si trovavano gli appartamenti posti attorno al Cortile Circolare, della Corte e degli ospiti del Cardinale. La copia planimetrica del Piano dei Prelati è il Piano Nobile, aperto alle visite, con gli appartamenti privati e di rappresentanza del Cardinale Alessandro, quattordici sale riccamente affrescate dagli artisti più famosi del Secondo Rinascimento (Taddeo e Federico Zuccari, Jacopo Bertoja, Antonio Tempesta, Giovanni de’ Vecchi, Raffaellino da Reggio, A. Vanosino). Gli affreschi recentemente (2014) restaurati sono come i capitoli vivi di un libro di storia sulla scalata al potere dei Farnese, ritratti a fianco dei personaggi più importanti d’Europa del XVI secolo, tra i quali Carlo V, Francesco I, Filippo II, Enrico II. I tanti dettagli preziosi dipinti di finta architettura, di porte finte che sembrano aprirsi, di volte delle stanze che si aprono verso il cielo, di ricchissimi stucchi ed incastri di figure e colori, di finti riquadri di arazzi, conservano intatto il loro fascino.

I due piani superiori privi di affreschi, il Piano dei Cavalieri e dei Staffieri erano degli addetti a questi servizi.

Il palazzo è diviso simmetricamente in due settori, in uno invernale ad Ovest ed in un altro estivo a Nord, non era mai interamente abitato durante l’anno.

Dagli interni del Piano Nobile si passa tramite due ponti che scavalcano il fossato nei giardini bassi, dove poter ammirare i giardini all’italiana. Un viale alberato sale nel pendio della collina, dove potete vedere i giardini alti con la Casina del Piacere circondata da giardini all’italiana, labirinti, sculture e grandiosi fontane con giochi d’acqua.

Palazzo Farnese di Caprarola. La Sala dei Fasti. Da sinistra a destra: Il matrimonio di Ottavio Farnese (fratello minore del Gran Cardinale) con Margherita d'Austria, figlia naturale dell'imperatore Carlo V. La data reale dell'evento 1538. Al centro: ritratto di Filippo II di Spagna. Sulla destra le nozze di Orazio Farnese (altro fratello del Gran Cardinale) con Diana di Valois. La data reale delle nozze 1553. Ancor più a destra, la Guerra ai Luterani.

Palazzo Farnese di Caprarola. La Sala dei Fasti. Da sinistra a destra: Il matrimonio di Ottavio Farnese (fratello minore del Gran Cardinale) con Margherita d’Austria, figlia naturale dell’imperatore Carlo V. La data reale dell’evento 1538. Al centro: ritratto di Filippo II di Spagna. Sulla destra le nozze di Orazio Farnese (altro fratello del Gran Cardinale) con Diana di Valois. La data reale delle nozze 1553. Ancor più a destra, la Guerra ai Luterani.

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