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TUSCANIA

Tuscania - La Basilica di Santa Maria Maggiore.

Tuscania - La Basilica di Santa Maria Maggiore.

Incontro con la guida al parcheggio bus turistici sito in Piazza dei Bersaglieri a Tuscania. 

Tuscania medioevale, cinta di mura merlate in tufo, sorge su un vasto ripiano tufaceo delimitato da profondi burroni, in un paesaggio pittoresco attraversato dal fiume Marta.

Tra i tanti pregevoli monumenti di Tuscania restaurati nella vasta campagna del post terremoto del 1971 due rappresentano un patrimonio architettonico ed artistico di grande rilievo: le basiliche di Santa Maria Maggiore e San Pietro costruite tra la fine del sec. XI e gli inizi del sec. XIII sul colle di San Pietro, oggi diviso dal centro urbano.

Il colle di San Pietro in tempi medioevali era compreso nella cerchia muraria. In realtà l’altura era abitato per più tempo che non la città cinta di mura. La prima forma di insediamento organizzato vi appare nella prima età del ferro (sec. X a.C.) con la cultura villanoviana. Diventa sede dell’importante centro etrusco (sec. VII a.C. –I a.C.), periodo in cui si forma il tracciato della rete viaria sul quale verrà costruita la via Clodia (sec. III a.C.-II a.C.). Il colle diventa sede del municipio romano (90 a.C.). L’abitato romano fu fiorente almeno fino al 400 d.C., a seguito avviene un lungo abbandono della zona. Nell’ VIII secolo il colle riassume di nuovo il suo ruolo di importanza strategica nell’area. Dal sec. VI fu sede episcopale, perse il titolo di diocesi nel 1192 a favore della vicina e più forte Viterbo. Agli inizi del sec. XIV il colle di San Pietro fu gradualmente e definitivamente abbandonato.

La chiesa madre di Tuscania fu la basilica di Santa Maria Maggiore situata ai piedi del colle, leggermente anteriore nel tempo rispetto alla chiesa di San Pietro. La costruzione che vediamo oggi fu eretta tra la fine del sec. XI ed inizi del sec. XIII su una struttura precedente risalente al sec. VIII. La decorazione della facciata ci introduce nel linguaggio di simboli del Medioevo, nella visione del mondo medioevale di cui in Santa Maria Maggiore abbiamo un repertorio tra scultura e pittura. Sulla facciata in tufo si stagliano i vari elementi in marmo e nenfro: un rosone con gli emblemi degli evangelisti, la galleria cieca, figure tratte dal bestiario ed ispirate all’immaginario etrusco, i tre portali tra i quali quello centrale è riccamente decorato. L’interno rimaneggiato nei tempi presenta dei capitelli figurati molto interessanti, risalenti a diversi momenti della costruzione della basilica. Coppie di teste umane, un diavolo e una diavolessa, sirene, grifi, dei diaconi e una figura con il turibolo sono scolpiti nel tufo grigio e nel marmo. Per l’arredo spicca il pulpito di Guido da Como, posto all’interno della navata centrale. Tra gli affreschi che vanno dal XIII al XVII secolo, è di grande interesse il Giudizio Universale di Gregorio e Donato d’Arezzo degli inizi del ‘300, restaurato nella campagna del post-terremoto del 1971. L’affresco cui iconografia rientra nel programma didattico della Chiesa dell’epoca, conserva intatto tutto il suo fascino. Si capta al primo sguardo l’assomiglianza dell’affreso con il Giudizio Universale della Cappella degli Scrovegni a Padova di Giotto. Un’assomiglianza che si rivela essere più di una imitazione stilistica, testimoniando della presenza dei due pittori tra le maestranze attive sotto le dipendenze di Giotto a Padova.

La Basilica di San Pietro è considerata una delle opere più importanti dell’architettura romanica italiana, dalle vicende costruttive molto prolungate nel tempo. La facciata risalente agli inizi del sec. XIII è concepita come un microtempio, appare quasi come merlata dalla ricca decorazione. Il rosone molto elaborato, i simboli degli evangelisti, le due bifore contrapposte con bassorilievi particolari (tra i quali la „trinità diabolica”) rientrano in una simbologia mitologica cristiana. Il prospetto è inoltre decorato da opere di fattura cosmatesca, dalla galleria nana e viene animato da figure di animali fantastici e reali in marmo e in nenfro, come il bue oppure il drago che insegue un quadrupede. L’interno si presenta solenne con l’arco trionfale che divide lo spazio della chiesa. Le navate laterali e quella principale risultano divise una dall’altra da una banchina, non vi era circolazione di fedeli tra le navate. Il pavimento è di tipo cosmatesco. Il ciborio è situato dietro un recinto marmoreo, spazio riservato all’alto clero durante le messe solenni. La cripta ad oratorio, la parte più antica sulla quale l’intera chiesa fu costruita, è ripartita in nove navate, con volte a crociera. Le 28 colonne che le sorreggono provengono in parte da edifici romani.

Il percorso di visita immette poi entro le mura di Tuscania per Porta di Poggio, nel Terziere Quattrocentesco di Poggio Fiorentino, dove si percorrono vie e vicoli tra case aristocratiche, torri e fontane: Piazza Bastianini (Cattedrale di San Giacomo d’impianto Rinascimentale e interno settecentesco) e la Fontana seicentesca - Torre di Tartaglia da Lavello - Parco del Lavello con un panorama da mozzafiato sul Colle di San Pietro con la basicila omonima posta tra torri, sul Rivellino (sec. XIII) e sul Palazzo Comunale (sec. XVIII). Proseguendo per altre vie, vicoli e piazzette si ammirano la Chiesa di San Marco (sec. XIV), la Chiesa Santa Maria della Rosa (sec. XIII-XIV), edifici signorili tra i quali Palazzo Spagnoli (sec. XV), Palazzo Fani-Ciotti (sec. XV).

 

MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI TUSCANIA

Il Museo Nazionale Etrusco di Tuscania è allestito nell’ex-convento di Santa Maria del Riposo eretto nel XV-XVI, un complesso architettonico che mostra delle influenze rinascimentali toscane. Il museo conserva nelle varie sezioni della sua esposizione permanente dei sarcofagi e corredi funerari tra i quali bronzi, ceramiche, buccheri, maschere fittili falische, lastre di terracotta. Di grande rilievo sono i reperti provenienti dalla Necropoli della Madonna dell’Olivo, risalenti ai sec. IV a.C.-I a.C. (età ellenistica) della famiglia gentilizia dei Curunas e dei Vipinana (sec. 310 a.C.- 170 a.C.). Altri corredi funerari rinvenuti in tombe risalenti ai sec. VIII a.C.-VII a.C. (periodo orientalizzante) ed al sec. VI a. C. (età arcaica) provengono da altre necropoli sparse attorno a Tuscania, tra le quali Pian di Mola, Le Scalette, Ara del Tufo, la Peschiera, Sasso Pizzuto.

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TOUR 1-7 GIORNI

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TOUR PER LE SCUOLE

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