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Palazzo Farnese di Caprarola.
LA SCALA REGIA: Tre giri completi di scala a chiocciola in ascesa, sotto una cupola minuziosamente affrescata che glorifica il Gran Cardinal Alessandro, e ammirata già dai contemporanei. Un turbinio di stemmi e simboli farnesiani dipinti sulla volta della scala, e finte finestre che si aprono su paesaggi ideali, forse ancor più belli di quelli reali!
Chissà se gli ospiti del Gran Cardinal Farnese provassero la stessa emozione che noi, nel salire i gradini? A dover osservare ad ogni passo i simboli del potere farnesiano, sia se salivano a piedi, sia se venivano portati sulla lettiga! E probabilmente a commentare meravigliati, quanto potente e quanto ricco fosse il Gran Cardinal Alessandro! Del resto, qui tutto era fatto per far parlare di sé, e di non levarsi più dalla testa, l’immagine dello stemma farnesiano.
I dipinti della scala furono inquadrati in un infinito brulicare di greche, di ritratti di divinità tese a deificare i Farnese, uno in particolare molto cari già al nonno del Gran Cardinale, a papa Paolo III: Ercole, una divinità che nel Rinascimento aveva un’assimilazione con Cristo.
Altri volti, dipinti sulla parete, di certo erano profondamente ancorati nei ricordi del Gran Cardinale. Sì, ho un motivo per crederlo ed affermarlo, poi ve lo spiegherò sul posto.
La Scala Regia fu dipinta tra il 1580 e il 1583, l’ultimazione avvenne sei anni prima della morte del Gran cardinal Alessandro Farnese. Sappiamo dai documenti, che il cardinale affidò l’opera ad Antonio Tempesta e aiuti, uno dei pittori più eccelsi nella pittura dei paesaggi a Roma. Invece nulla è dato a sapere sul pittore o i pittori della cupola.
Perché la Scala a chiocciola del palazzo di Caprarola era innovativa per l’epoca? Perché le costruzioni precedenti assicuravano la sola funzione di passaggio tra i vari livelli di un edificio, ed erano più semplici. Invece, la Scala Regia del Gran cardinal Farnese venne sfruttata per motivi di rappresentanza, rendendo la scala elicoidale magnifica, e imitata a varie riprese.
Il ciclo pittorico della parete circolare, della volta, della cupola e dei vani aperti nello spessore della parete davanti alle finestre, è ricco e complesso, che introduce dei temi che saranno sviluppati nelle sale del piano nobile.
La Scala Regia parte dai sotterranei, fa tre giri completi fino all’ingresso al Piano Nobile, serve anche il Piano dei Prelati, i suoi comodi gradini sono fatti per passo d’uomo, si capisce, salendo i gradini.
Se il disegno di questa scala elicoidale resa di rappresentanza, si ritiene, possa aver preso le sue mosse dalla grande lumaca bramantesca in Vaticano, tutti gli altri elementi, come la decorazione incredibilmente preziosa, le trenta colonne doriche abbinate, la balaustra, l’illuminazione, la cupola, rendono la scala del palazzo di Caprarola monumentale e di rappresentanza.
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